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Acireale

Guglielmo Mattioli
Reggio Emilia, 14/10/1857
Bologna, 07/05/1924
Compositori
In giovane età Mattioli ebbe la disgrazia di ferirsi il mignolo della mano destra così gravemente con una penna d’acciaio, da dover subire l’amputazione del dito. Nonostante la mutilazione, iniziò lo studio del pianoforte, dapprima all’orfanotrofio comunale, dove fu accolto undicenne, nel 1868, a seguito della morte della madre, poi presso la scuola civica di musica, ottenendo buoni risultati che gli consentirono altresì di realizzare le prime prestazioni di organista in alcune chiese del circondario.
Trasferitosi dopo buoni studi di cultura letteraria a Bologna, fu allievo di Alessandro Busi (1833-1895), conseguendo il diploma in Composizione nel 1891 e in Organo nel 1894.
Nel 1896 fu preposto all’insegnamento d’organo nel Regio Conservatorio di Parma, poi fu invitato al Liceo Rossini di Pesaro, quale vice-direttore di questo istituto musicale (mentre vi era direttore Pietro Mascagni), dove resse anche la cattedra di contrappunto e composizione.
Nel 1900 fu chiamato a Bergamo come direttore dell’Istituto musicale Donizetti e Maestro di Cappella di S. Maria Maggiore, succedendo per tale nomina ad Amilcare Ponchielli. In tale luogo fece mirabilmente rifiorire l’Istituto e la Scuola di composizione che tenne fino al 1908, nel maggio di quest’ultimo anno fu chiamato al Liceo Musicale di Bologna, dove resse le cattedre di contrappunto e organo.
A poco a poco la sua rinomanza di didatta, compositore e organista aveva travalicato i confini municipali per conseguire eco nazionale e attirare una cerchia di brillanti allievi, quali Costante Adolfo Bossi e il giovane Ildebrando Pizzetti.
Nel frattempo Mattioli volgeva la sua attenzione alla musica organistica, appoggiando con pieno convincimento gli orientamenti del movimento ceciliano, ricavandone approvazione non solo dal clero, quando fu nominato membro della Commissione diocesana di musica sacra e poi organista della cattedrale, ma anche da importanti esponenti del mondo musicale italiano.
Nel 1890 fu coinvolto in un’aspra polemica scaturita da alcune sue censure indirizzate all’organaro Antonio De Simoni Carrera, polemica esasperata dall’annoso e irrisolto dibattito sulla cosiddetta «riforma dell’organo italiano». In quel frangente, infatti, Mattioli proponeva un modello di strumento memore dell’antica e gloriosa tradizione italiana, ma aperto a nuove esigenze costruttive, anche transalpine.
Mattioli non trascurò mai l’interesse per l’organo, tenendo numerosi concerti e presentando al 1° congresso lombardo di musica sacra, che organizzò a Bergamo nel 1907, una relazione sulla dibattuta questione della riforma organaria.
Nel 1908, su proposta di Bossi, venne nominato professore di composizione e di organo al liceo musicale di Bologna, di cui diventerà anche direttore temporaneo. Qui, tra l’altro, elaborò due fondamentali studi sull’arte campanaria reggiana nonché due raccolte per organo destinate all’uso liturgico: i "Trenta pezzi di media difficoltà op. 163" e i "Sedici pezzi facilissimi op. 165", «eseguibili su qualsiasi organo, tanto a vecchio che a nuovo sistema».
Divenuto presidente dell’Accademia filarmonica di Bologna nel 1916, fu interpellato più volte dalla soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia come perito per il restauro di strumenti storici (tra i quali l’organo «verdiano» della parrocchia di Roncole di Busseto).
Nel 1985 gli eredi della figlia Maria hanno donato una cospicua parte del corpus compositivo del maestro all’Istituto Musicale "G. Donizetti" di Bergamo.
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(Nota biografica a cura di Sandro Carnelos,
vedi la relativa pagina nella sezione COLLABORAZIONI)
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Per ulteriori informazioni su Guglielmo Mattioli:
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Elenco trascrizioni:
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La nota biografica dedicata a Guglielmo Mattioli si può anche ascoltare nel video dell'organista Sandro Carnelos dal suo canale "Organum" su Youtube.